
Caro Yankele, correggimi se sbaglio: si dice che per convertirsi all’Ebraismo sia necessaria la circoncisione.
Se una persona dovesse aver già subito una circoncisione di carattere medico (ad esempio da bambino) e successivamente decidesse di convertirsi, cosa accadrebbe? Gli verrebbe tagliato un ulteriore eventuale pezzetto? O si accetterebbe la circoncisione medica di tanti anni addietro?
Grazie, un saluto.
Nicola
Ciao Nicola. Sì. Per convertirsi all’ebraismo è necessaria la circoncisione, che è il coronamento di tutto il lungo processo (si parla di anni) di studio, apprendimento dei precetti e delle preghiere, eccetera. Se qualcuno ha già subito una circoncisione medica, questa viene comunque controllata dal moel, il medico osservante che si occupa delle circoncisioni. Se la circoncisione è stata eseguita — mi si perdoni il calembour — a cazzo, lasciando parte della pelle del prepuzio ancora attaccata e mobile, allora il moel procede alla rimozione di qualsiasi lembo di pelle possa, parzialmente o totalmente, coprire il glande. Se la circoncisione subita in precedenza viene invece ritenuta kosher, allora si riceve solo una vestigiale puntura di spillo sull’uccello e si procede ai festeggiamenti. Della mia circoncisione non ricordo parecchio, visto che avevo due mesi ed ero ubriaco (mi rovesciai in faccia il calice del vino che si appoggia alle labbra del bambino), ma un mio amico si convertì a 35 anni ed era veramente ubriaco, al punto di rifiutare l’anestesia. “Ai tempi di nostro padre Abramo”, proclamava, “mica c’era l’anestesia!” Dice che se potesse tornare indietro avrebbe bevuto di meno.
Yankele